LA FESTA DEL SS. SALVATORE
OTTO GIORNI DI ESPOSIZIONE DELLA BANDIERA
REIL SICILIANO
Registro delle eredità immateriali di interesse locale
Cefalù festeggia il SS. Salvatore, protettore della città, il 6 di agosto giorno della Trasfigurazione. La città di Cefalù inizia a festeggiare la Trasfigurazione sin dal 2 di Agosto con una cerimonia commovente e suggestiva: il dispiegamento della Bandiera del Cristo Pantocratore, al centro delle due grandi torri della Basilica-Cattedrale, al contemporaneo suono di tutte le campane della città, all'esplosione dei petardi ad imitazione del suono delle bombarde.
L'innalzamento di tale bandiera, ed il resto delle tradizioni, non sono assolutamente da legarsi alla sola liturgia. infatti, sappiamo che a Cefalù si praticava il porto-franco nel corso della fiera che aveva inizio proprio il 2 di Agosto di ogni anno e si concludeva il 10 dello stesso mese.
L'usanza è antichissima certamente risale ai tempi di Ruggero, dal momento che decine furono i privilegi che egli, da re, diede alla Città durante il vescovato di Monsignor Faraone, allorquando dal vescovato dipendevano le dogane della città. Il predetto Vescovo con l'assenso dei Giurati della Città di Cefalù e con il consenso espresso da Cesare De Fiore dohanerii Maioris Cephaludensis Ecclesiae concede l'immunitas nundinarum cioè l'esenzione doganale per ogni sorta di generi e di animali per otto giorni di mercato, per Otto giorni dal 2 al 10 agosto di ogni anno nella solennità del SS. Salvatore.
Al suono delle bombarde ed al dispiegamento della bandiera i mercanti potevano entrare per terra e per mare in "franchigia".
Ancora oggi il 2 di agosto la bandiera del SS. Salvatore viene dispiegata ed il 10 ammainata. È certo, dunque, che il tutto della tradizione debba essere spiegato tenendo conto di quella simbiosi, ma che è anche continuità ideale, tra momento religioso e profano a cui facevamo riferimento.
Tale "continuità" è profondamente sentita a Cefalù.
Il SS. Salvatore è nel cuore dei cefaludesi di ogni epoca, fa parte della storia e della letteratura di questa terra.
Si tratta di una storia di ben Otto secoli non facilmente cancellabile.
I canti popolari, le novene (con i tanti canti che si innalzano per nove giorni) le edicole e le cappelle votive sono quasi tutte dedicate al SS. Salvatore.
E’ estremamente significativo, ma stupendamente meraviglioso, che a Cefalù nel momento in cui il mondo è dominato dalle grandi "cose ed invenzioni" anche i giovani della presente generazione non trascurano quelle inveterate tradizioni come l'adornare con festoni policromi, durante la "novena" del SS. Salvatore le edicole votive, rendendo in tal maniera, suggestivi cortili e vicoli, dove si vive a misura d'uomo ed ove il tempo si sia fermato in un eterno presente.